Alice Martini Psicologa
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I FATTORI CORRELATI ALLO STUDIO: ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE

10/5/2022

 
In questa prima parte tratteremo quelli che sono alcuni dei fattori correlati allo studio: attenzione e concentrazione.
Innanzitutto, andiamo a vedere che cosa si intende per attenzione: 
“l’attenzione è quel processo cognitivo che permette di selezionare e filtrare gli stimoli esterni, in base ad una rilevanza biologica o psicologica, attraverso gli organi di senso”. 
Questo processo servirà ad elaborare le informazioni in entrata e a produrre una risposta. Perché parliamo di filtraggio? Come tutti sappiamo, gli stimoli provenienti dal mondo esterno così come quelli che arrivano da dentro di noi, sono potenzialmente infiniti: alcuni verranno esclusi mentre altri, quelli rilevanti e funzionali al compito che stiamo svolgendo in quel momento, arriveranno alla coscienza.

Non esiste un solo tipo di attenzione perché essa ha diversi modi di esprimersi. Una prima suddivisione che possiamo fare è quella tra attenzione volontaria e attenzione involontaria. Quante volte ci è capitato di essere assorti a leggere un libro magari e di colpo voltarci in direzione di un suono molto forte, ma cos’è successo? Anche se la nostra mente è impegnata in un altro compito uno stimolo, specie se particolarmente intenso (ad es. bagliore di luce, rumore molto forte, etc), può attirare involontariamente la nostra attenzione. Questo è molto importante perché, a livello biologico, determina una risposta immediata ai fini della sopravvivenza. L’attenzione volontaria invece implica, come dice la parola stessa, una volontà di direzionare la nostra attenzione verso uno stimolo; pensiamo, ad esempio, a quando ci troviamo alla guida. 

Come detto in precedenza esistono molti tipi di attenzione ma, in questa sede, ne vedremo solamente tre:
 
  • Attenzione selettiva: selezione di uno stimolo rilevante tra stimoli che verranno esclusi. Un tipico esempio è il fenomeno del “Cocktail party” in cui si riesce a prestare attenzione ad una sola conversazione nonostante ve ne siano molte altre che potrebbero interferire.
  • Attenzione divisa: l’attenzione viene suddivisa su più stimoli rilevanti e questo consente di svolgere più operazioni mentali nello stesso momento. Ad esempio, se mi trovo a scuola mi consente di prestare attenzione a ciò che dice l’insegnante e allo stesso tempo di prendere appunti.
  • Attenzione alternata: capacità di spostare l’attenzione in modo flessibile da uno stimolo ad un altro. Un esempio potrebbe essere quello di una mamma che segue la ricetta del dolce da preparare e nel mentre si assicura che il sugo non bruci.
 
Parliamo adesso di un altro fattore connesso allo studio ed intimamente correlato all’attenzione: la concentrazione. Ma che cos’è? “La concentrazione è la capacità di dirigere e mantenere l’attenzione su aspetti rilevanti e quindi di mantenere il proprio compito”. In un certo senso potremmo dire che è un tipo di attenzione sostenuta su un certo stimolo per un determinato periodo di tempo. 
La concentrazione può essere influenzata da diversi fattori:
 
  • Fattori interni: stato emotivo e stato psico-fisico. Pensiamo all’ansia, alla paura ma anche ad emozioni positive quali la gioia che possono determinare delle modifiche a livello della concentrazione, così come una sensazione di benessere o malessere fisico.
  • Fattori esterni: ambiente, rumori, distrazioni. Pensiamo oggi alle distrazioni che possono derivare ad esempio dalle continue notifiche sul cellulare.
 
La concentrazione richiede quindi un grande sforzo personale in quanto non è costante per tutto il giorno.
La concentrazione e l’attenzione in quanto abilità mentali, però, possono essere allenate con delle piccole strategie. Innanzitutto, è molto importante per ognuno di noi conoscere quelle che sono le condizioni ottimali per ottenere livelli di attenzione e concentrazione necessari agli obiettivi che ci siamo prefissati.
Vediamo ora alcuni accorgimenti che possiamo adottare fin da subito:
 
  • Metodo di studio: fattore importante per mantenere un buon livello di concentrazione e migliorare la qualità dello studio è sicuramente adottare un metodo di studio personalizzato che rispecchi il proprio stile cognitivo e le proprie caratteristiche. Questo argomento verrà approfondito proprio nel prossimo articolo.
  • Ambiente: l’ambiente in cui studiamo o facciamo i compiti può influenzare notevolmente la qualità del compito che stiamo svolgendo e la nostra capacità di mantenere una giusta attenzione. Dove possibile quindi cerchiamo di prediligere un ambiente tranquillo e silenzioso nel quale ci sentiamo a nostro agio e cerchiamo di limitare al massimo le distrazioni, ad esempio riponendo in un cassetto per un po’ il nostro smartphone.
  • Pause: nella frenesia di tutti i giorni prendersi una pausa può sembrare un’eresia ma distogliere l’attenzione anche solo per qualche minuto dal compito che si sta svolgendo ci aiuterà molto nel mantenere un buon livello di concentrazione. Dedicati ad un’attività che ti piace e ti rilassa.
  • Motivazione: a volte una mancata concentrazione può essere dovuto ad un calo di motivazione quindi definisci bene i tuoi obiettivi e il perché ti stai dedicando a quell’attività magari scrivendoli su un foglio da lasciare bene in vista.
  • Cura di sé: non dimenticarti di prenderti cura di te ascoltando il tuo corpo e le tue emozioni.
 
Abbiamo visto come attenzione e concentrazione rappresentino fattori strettamente correlati allo studio e come allenare questi processi con delle semplici strategie. Un altro fattore fondamentale, però, è rappresentato dai codici di apprendimento. Nel prossimo articolo vedremo di cosa si tratta e come scoprire quale sia il proprio in modo di orientarsi al meglio nella scelta del metodo di studio più efficace e in linea con le proprie caratteristiche.

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