Alice Martini Psicologa
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I FATTORI CORRELATI ALLO STUDIO: METODI DI STUDIO EFFICACI

11/2/2022

 
Negli articoli precedenti abbiamo visto quanto sia importante, nello studio, tenere in considerazione gli aspetti legati ai meccanismi dell’attenzione e della concentrazione, e quanto sia fondamentale prendere consapevolezza di quale sia il proprio stile di apprendimento.
Potremmo paragonare lo studio ad un cammino che ci accompagna durante tutto l’arco della nostra vita e che, inevitabilmente, presuppone una partenza, una strada da percorrere, dei mezzi e un arrivo. In questo senso il metodo di studio è la nostra strada e le strategie che utilizziamo i nostri mezzi. Possiamo quindi definire il metodo di studio come “l’insieme di quei comportamenti che ci consentono di ottimizzare l’apprendimento”.
Partiamo col dire che il metodo di studio deve essere:
 
  • FUNZIONALE: ovvero deve essere adattato alla disciplina che vuoi studiare. Studiare italiano, ad esempio, comporta dei procedimenti differenti dallo studiare matematica, perché questa ha una struttura e dei principi diversi dalla prima.
 
  • EFFICACE: ovvero deve consentire il raggiungimento di uno scopo che, in questo caso, è quello di imparare.
 
Vediamo ora qualche tipologia di metodo di studio:
 
  • METODO DISTRIBUTIVO: prevede una pianificazione dello studio in base alla data dell’esame o della verifica, significa studiare “un po’ tutti i giorni”. Questo metodo può essere applicato a qualsiasi grado di scuola e a qualsiasi materia.
 
  • RIPETIZIONE CON ELABORAZIONE: prevede, in fase di ripetizione, di condire l’argomento con esempi ed elaborazioni personali che possano creare ancoraggi di memoria, ovvero richiamare in memoria le informazioni più facilmente. L’elaborazione permette un ulteriore approfondimento di ciò che si sta studiando che non si limita alla mera lettura e ripetizione ma consente uno studio personalizzato.
 
  • ONE SHOT: questo è più un approccio mentale che un metodo di studio. Prevede di studiare come se si avesse solo quell’opportunità per poterlo fare.
 
  • AUTOTEST: interrogarsi al termine di ogni argomento. Può risultare utile anche registrarsi durante l’esposizione e auto-valutarsi, oppure preparare una lista di domande alle quali rispondere.
 
  • CAMBIO STANZA: dopo aver letto un argomento in modo approfondito, può risultare utile cambiare stanza e provare a ripetere o ripensare a quanto letto precedentemente. Prevede di creare una sorta di simulazione ritrovandosi in una stanza diversa da quella in cui si stava studiando.
 
​Naturalmente metodi di studio ne esistono a decine, questi sono solo alcuni esempi e ricorda che devono essere adattati alla materia che si intende studiare. 
Abbiamo visto, però, come ognuno apprenda in modo unico e diverso, a seconda del proprio stile cognitivo, quindi, a seconda del proprio modo di cogliere ed elaborare le informazioni. Vediamo quindi quali strategie è possibile utilizzare in base al proprio stile.

A. VISIVO-VERBALE:  
  • Prendere appunti e fare riassunti
  • Studiare e leggere silenziosamente
  • Evidenziare e sottolineare
  • Avere istruzioni o spiegazioni scritte
  • Elencare per iscritto ciò che si vuole ricordare
 
B. VISIVO-NON VERBALE 
  • Utilizzare mappe concettuali, schemi, grafici
  • Usare evidenziatori colorati negli appunti per risaltare le parole chiave e i diversi contenuti
  • Studiare attraverso le immagini
  • Crearsi immagini mentali di ciò che si sta studiando
  • Utilizzare degli esempi concreti e visualizzabili mentalmente
 
C. UDITIVO: 
  • Ripetere ad alta voce ciò che si sta studiando
  • Studiare e leggere a voce alta
  • Registrarsi e riascoltarsi
  • Utilizzare audiolibri
  • Trasformare le pagine di un libro in formato audio per poi ascoltarle
 
D. CINESTESTICO:  
  • Variare le attività
  • Prendere appunti
  • Suddividere in maniera chiara i momenti di studio da quelli di pausa
  • Fare prove nelle materie in cui è possibile trasformare in pratica ciò che si deve studiare
 
Alcune volte, potrà capitare che ti venga richiesto un tipo di studio mnemonico, il classico “studio a memoria”. Lo studio mnemonico risulta essere sicuramente il più difficile e quello che crea maggiore frustrazione negli studenti: in alcuni casi non è nemmeno utile ma, può capitare, che alcune discipline lo prevedano e non ci si possa tirare indietro. 
Vediamo quindi alcune accortezze utili in questi casi:
 
  • IMMAGINI INTERATTIVE: prevede la creazione di una storia (non serve che abbia un senso) per ricordare una lista di parole. Ad esempio, se la lista di parole è: cane, succo, parco, la storia potrebbe essere “Un cane beve un succo al parco”.
 
  • LA PAROLA CHIAVE: per ogni concetto memorizza una parola chiave a cui agganciare il tema nel suo complesso; sarà più facile rievocare in memoria ciò che devi ricordare.
 
  • METODO DEI LOCI: consiste nel creare un’associazione tra qualcosa di famigliare e qualcosa di nuovo facilitando così la rievocazione. Ad esempio, puoi collocare (a livello mentale) le parole di una lista da ricordare in un punto della casa o di un altro posto a te familiare.
 
  • VISUALIZZAZIONE: consiste nel visualizzare delle immagini e trasformarle in parole.
 
Abbiamo visto come attenzione e concentrazione rappresentino fattori strettamente correlati allo studio e come allenare questi processi con delle semplici strategie. 
Ci siamo destreggiati in mezzo agli stili di apprendimento e abbiamo capito come, conoscere il proprio modo di ragionare e approcciarsi alle cose sia un prerequisito fondamentale per orientarsi al meglio nella scelta di tutte quelle strategie da utilizzare non solo a livello scolastico ma nella nostra quotidianità.
Infine, abbiamo visto alcuni metodi di studio e quali strategie potrebbe essere utile applicare in base al proprio stile per uno studio maggiormente efficace. 
Per ottenere buoni risultati, però, occorre sì un metodo di studio al quale affidarsi, ma spesso non è sufficiente. Occorre infatti prendere in considerazione altri fattori che influenzano lo studio e i risultati. Nei prossimi articoli parleremo quindi di ansia da prestazione, autostima ed autoefficacia e paura del fallimento.


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