Alice Martini Psicologa
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I FATTORI CORRELATI ALLO STUDIO: PAURA DEL FALLIMENTO

1/10/2023

 
 Tutti noi sbagliamo, che sia un compito in classe, un esame, una performance lavorativa, una relazione e, allo stesso modo, tutti noi fatichiamo ad accettarlo quel fallimento.
Possiamo definire la paura del fallimento come una reazione emotiva, cognitiva e comportamentale che si attiva al solo pensiero che un certo obiettivo possa non essere raggiunto. 

Come per l’ansia, anche la paura rappresenta un’emozione di base e, entro una certa soglia, può essere funzionale. In che modo? La paura ci protegge, ci tutela, ci impedisce, ad esempio, di esporci in situazioni di pericolo: è funzionale alla sopravvivenza.
Vi sono alcune circostanze, però, quando questa emozione supera una certa soglia, in cui non la è più: livelli molto elevati di paura possono, ad esempio, “bloccarci”, portarci ad evitare di esporci a quello stimolo che per noi è particolarmente stressante. 
Questo è sicuramente funzionale di fronte ad un pericolo concreto, ma cosa succede se ciò che mi minaccia è un pericolo percepito?

Facciamo un esempio: se mentre cammino per strada vedessi un leone corrermi incontro subentrerebbero tutta una serie di reazioni emotive, cognitive e fisiologiche, evoluzionisticamente parlando, finalizzate alla mia sopravvivenza.
Ma cosa succede se tutto questo accade di fronte ad una verifica o a una presentazione a lavoro?
La paura di non raggiungere i propri obiettivi può “immobilizzare”, può portarci ad evitare i rischi e a mantenerci nella nostra “comfort zone” che sì, è sicuramente rassicurante, ma, d’altra parte, può farci perdere numerose opportunità.
Inoltre, non può esistere un’idea condivisa di fallimento: ciò che costituisce un fallimento per me non significa che significhi altrettanto per un’altra persona, anzi potrebbe rappresentare addirittura un’occasione di crescita. 
In quale modo si potrebbe manifestare? Vediamone alcuni:
 
  • Auto-sabotaggio: ovvero quell’insieme di comportamenti che mettiamo in atto, più o meno consapevolmente, che ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi.
  • Bassa autostima: o fiducia in sé stessi che si traduce verosimilmente in frasi del tipo “non ce la farò mai a passare quell’esame” oppure “non riceverò mai quella promozione”, e così via.
  • Evitamento: di tutte quelle situazioni “rischiose” e “pericolose”.
  • Comfort zone: tendenza a provare preferibilmente quelle cose che sappiamo di riuscire a portare a termine con successo.
 
La paura del fallimento è molto frequente e riguarda tutti gli ambiti della vita. Prima di procedere però è opportuno fare due precisazioni:
 
  • Gli errori e i fallimenti sono fonte di esperienza pertanto permettono di migliorarsi: riusciamo a crescere e a migliorarci proprio grazie agli insuccessi che temiamo. Se impariamo a camminare è perché siamo caduti tante volte. Dobbiamo ricordarci che, come i bambini, si impara per “tentativi ed errori” e che quindi il successo dipende anche dal fallimento.
 
  • È necessario cambiare atteggiamento mentale nei confronti del fallimento: l’insuccesso non è irrimediabile né tanto meno pregiudica in qualche modo il nostro futuro. Sarebbe quindi preferibile vedere l’insuccesso come qualcosa di momentaneo e che può essere cambiato. Ricordiamoci che non è detto che l’esito di una volta sia necessariamente l’esito di tutte le volte che verranno. 
 
Come superare quindi la paura del fallimento? Innanzitutto, prendendo consapevolezza che nella vita la sconfitta e il fallimento arrivano per tutti.  Ecco alcuni semplici consigli:
 
  • Impara dagli errori: chiediti quindi quali sono le strategie che non hanno funzionato e cosa puoi fare per migliorare.
  • Accetta di aver sbagliato: tutti sbagliamo e continueremo a farlo, non siamo infallibili. Non colpevolizzarti fissandoti su “cosa è andato male” piuttosto prendine atto e cerca di vedere lo sbaglio come un’occasione per apprendere.
  • Esci dalla comfort zone: spesso la paura ci blocca. Non perseguiamo i nostri obiettivi pensando a tutte le cose brutte che potrebbero accadere, ma di cosa si tratti non è così chiaro neanche a noi. Prenditi quindi un momento per riflettere su cosa realmente ti spaventa.
  • Pensa positivo: mantieni un pensiero positivo verso il problema, anche il tuo comportamento e il tuo atteggiamento lo saranno.


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