Oggi si celebra la “Giornata Mondiale della salute mentale”, un’iniziativa istituita dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che promuove “la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale”.
Quest’anno come tema è stato scelto “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità”, obiettivo fondamentale da perseguire e sempre attuale, ora più che mai, perché in un mondo travolto da emergenze climatiche, pandemie e guerre il benessere di tutti deve essere messo al primo posto. In un mondo che ancora fatica a dare la giusta importanza al benessere psicologico, ricordiamoci che la salute non è solo quella fisica ma come definita dall’OMS “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità". Prendersi cura, quindi, della propria salute mentale è importante quanto prendersi cura della propria salute fisica, ed è possibile farlo adottando alcune buone abitudini quotidiane. Vediamo quindi alcuni semplici consigli per cominciare a prendersi cura della propria psiche:
In questa prima parte tratteremo quelli che sono alcuni dei fattori correlati allo studio: attenzione e concentrazione.
Innanzitutto, andiamo a vedere che cosa si intende per attenzione: “l’attenzione è quel processo cognitivo che permette di selezionare e filtrare gli stimoli esterni, in base ad una rilevanza biologica o psicologica, attraverso gli organi di senso”. Questo processo servirà ad elaborare le informazioni in entrata e a produrre una risposta. Perché parliamo di filtraggio? Come tutti sappiamo, gli stimoli provenienti dal mondo esterno così come quelli che arrivano da dentro di noi, sono potenzialmente infiniti: alcuni verranno esclusi mentre altri, quelli rilevanti e funzionali al compito che stiamo svolgendo in quel momento, arriveranno alla coscienza. Non esiste un solo tipo di attenzione perché essa ha diversi modi di esprimersi. Una prima suddivisione che possiamo fare è quella tra attenzione volontaria e attenzione involontaria. Quante volte ci è capitato di essere assorti a leggere un libro magari e di colpo voltarci in direzione di un suono molto forte, ma cos’è successo? Anche se la nostra mente è impegnata in un altro compito uno stimolo, specie se particolarmente intenso (ad es. bagliore di luce, rumore molto forte, etc), può attirare involontariamente la nostra attenzione. Questo è molto importante perché, a livello biologico, determina una risposta immediata ai fini della sopravvivenza. L’attenzione volontaria invece implica, come dice la parola stessa, una volontà di direzionare la nostra attenzione verso uno stimolo; pensiamo, ad esempio, a quando ci troviamo alla guida. Come detto in precedenza esistono molti tipi di attenzione ma, in questa sede, ne vedremo solamente tre:
Parliamo adesso di un altro fattore connesso allo studio ed intimamente correlato all’attenzione: la concentrazione. Ma che cos’è? “La concentrazione è la capacità di dirigere e mantenere l’attenzione su aspetti rilevanti e quindi di mantenere il proprio compito”. In un certo senso potremmo dire che è un tipo di attenzione sostenuta su un certo stimolo per un determinato periodo di tempo. La concentrazione può essere influenzata da diversi fattori:
La concentrazione richiede quindi un grande sforzo personale in quanto non è costante per tutto il giorno. La concentrazione e l’attenzione in quanto abilità mentali, però, possono essere allenate con delle piccole strategie. Innanzitutto, è molto importante per ognuno di noi conoscere quelle che sono le condizioni ottimali per ottenere livelli di attenzione e concentrazione necessari agli obiettivi che ci siamo prefissati. Vediamo ora alcuni accorgimenti che possiamo adottare fin da subito:
Abbiamo visto come attenzione e concentrazione rappresentino fattori strettamente correlati allo studio e come allenare questi processi con delle semplici strategie. Un altro fattore fondamentale, però, è rappresentato dai codici di apprendimento. Nel prossimo articolo vedremo di cosa si tratta e come scoprire quale sia il proprio in modo di orientarsi al meglio nella scelta del metodo di studio più efficace e in linea con le proprie caratteristiche. “Non sei mica matto” “Ti fidi a raccontare i fatti tuoi ad un estraneo?” “Perché pagare qualcuno per parlare? Hai gli amici”
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Dott.ssa Alice Martini
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